LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Roberto Maggiani
|
|||
Creo ciò che immagino: la realtà.
1
È come un quadro sospeso nel vento: il promontorio col faro e il mare in delirio – la cornice totalmente azzurra e bagnata di salsedine.
2
Onde battono le scogliere al modo di mani su tamburi – danzano le navi.
L’oceano è un treno a vapore nell’aria fredda dell’ovest verde come la piscina della casa di fronte.
C’è vigore nel gabbiano che solca rapido il cielo – un jet senza scia nel tramonto.
Le prime stelle sono fari nella sera – indicano la rotta al pianeta somigliante a una zattera alla sola luce della luna.
3
Il fragore dell’oceano è come quello che ascoltiamo nel riproduttore musicale bit a bit.
Riconosci questo profumo? È salina.
4
La natura affronta la sua parte sul palco del cosmo umano.
5
Creare è dare forma al mondo – modellare materia o materia virtuale – ma è necessario immaginare. Un uomo crea quando dal suo desiderio sintetizza diversità.
Le nuove forme hanno scarsa autonomia – sono prive di vita tranne quelle plasmate dal piacere dell’amore.
6
Creiamo oggetti simili al reale per essere certi che nella somiglianza la realtà non ci abbandoni. Se un gabbiano è simile a un aereo è perché abbiamo seri dubbi sul significato di realtà e sulla sua estensione – posti fuori dai suoi confini saremmo in grado di tornarci seguendo le forme dell’immaginazione come sassolini bianchi di Pollicino?
Il mondo reale non sempre è causale e non si sa se la realtà preesista all’osservazione.
[ pubblicata su Novecento non più - verso il Realismo Terminale, La Vita Felice, antologia poetica a cura di Diana Battaggia e Salvatore Contessini ]
|
|